Da Legge Stabilita' 450 mln sostegno Confidi a favore Pmi
giovedì, 9 gennaio 2014
Fedart Fidi - Nafissi: "Soddisfatti, ma restano fattori di criticità"
Quasi 450 milioni di euro nel prossimo triennio, di cui circa 300 milioni nel 2014: queste le dimensioni della 'manovra' a sostegno dei Confidi approvata con la Legge di Stabilità. Risorse destinate alla patrimonializzazione del sistema, fondamentali per consentire alle strutture di continuare a svolgere la loro mission di facilitare l'accesso al credito alle Pmi loro associate. Fin dall'avvio della discussione parlamentare Fedart Fidi, insieme a tutte le Federazioni riunite in Assoconfidi, ha portato avanti una intensa azione di rappresentanza, volta a sensibilizzare il decisore pubblico sulle sempre maggiori difficoltà che si stanno progressivamente estendendo dal sistema produttivo a quello della garanzia. I Confidi, riconosciuti dal primo manifestarsi della crisi come determinanti "ammortizzatori sociali" per le imprese minori, oggi avvertono con forza l'esigenza di specifici interventi, al fine di far fronte agli elevati rischi assunti nell'azione a favore delle Pmi. "Il risultato che abbiamo conseguito è di grande importanza strategica per tutto il sistema. La Federazione, congiuntamente ad Assoconfidi, ha portato avanti con forza le istanze dei Confidi e il legislatore ha dato un segnale di attenzione al nostro mondo", dichiara il presidente di Fedart Fidi e di Assoconfidi, Fabio Petri. "La presenza nella Legge di Stabilità di una norma a tutela del settore conferma la volontà delle Istituzioni di salvaguardare la funzione caratteristica del sistema e di accrescerne la capacità di sostenere il tessuto produttivo. Questa misura si traduce in un maggior numero di imprese beneficiarie e in più consistenti volumi di garanzia. Significativa è poi la scelta di accogliere la proposta di intervento portata avanti dal Sistema, che attesta la credibilità e la valenza strategica del lavoro svolto". La Legge di Stabilità introduce misure contingenti attraverso contributi per favorire la crescita dimensionale e la patrimonializzazione dei Confidi intermediari finanziari, di quelli che realizzano fusioni finalizzate a ottenere tale riconoscimento e infine dei soggetti che stipulano contratti di rete in grado di erogare garanzie complessivamente pari ad almeno 150 milioni di euro. Le risorse, provenienti dal Fondo Centrale
di Garanzia, ammontano a 225 milioni di euro e possono essere incrementate da Regioni, Enti Pubblici e Camere di Commercio. A questi si aggiungono i 70 milioni di euro l'anno che per i prossimi tre anni le Camere di Commercio saranno tenute a destinare al rafforzamento patrimoniale di tutti i Confidi,
intermediari finanziari e non, cosa che in realtà il Sistema camerale fa da sempre. In entrambi i casi la definizione delle modalità di attuazione è demandata a un decreto ministeriale.