IL 10 OTTOBRE 2008 MALAVASI: ORA UN FONDO DI GARANZIA PER IL CREDITO DELLE PMI

IL 10 OTTOBRE 2008 MALAVASI: ORA UN FONDO DI GARANZIA PER IL CREDITO DELLE PMI

martedì, 14 ottobre 2008

10.10.08
MALAVASI: ORA UN FONDO DI GARANZIA PER IL CREDITO DELLE PMI
La crisi finanziaria rischia di produrre gravi effetti sull'economia reale, a cominciare dalla minaccia di stretta creditizia nei confronti delle piccole e medie imprese. Questo è l'allarme che ha lanciato Ivan Malavasi presidente nazionale della CNA, il quale propone la creazione di un fondo pubblico, che garantisca le operazioni dei consorzi fidi, in modo da consentire alle banche di ridurre il capitale accantonato per il credito erogato alle piccole e medie imprese, migliorando il rapporto tra impieghi e capitalizzazione ma senza penalizzare le pmi. Il leader del Pd Walter Veltroni, a tal riguardo si è impegnato a presentare un emendamento al decreto legge sulla stabilità del sistema finanziario, al fine di strutturare un fondo per il sostegno alla piccola e media impresa italiana.
Domanda. Che riflessi sta avendo la crisi finanziaria sull'economia reale?
R. Ciò che è avvenuto in queste settimane non solo determinano una nuova mappa del sistema creditizio mondiale ma consolidano anche nuovi equilibri, nuove gerarchie e lo speriamo proprio, strategie del credito fortemente ancorate all'economia reale. L'economia vera, quella costruita giorno dopo giorno sul lavoro e sull'intelligenza di centinaia di migliaia di piccoli imprenditori, non rimpiangerà e non avrà nessuna nostalgia per ciò che è crollato.
D. Qual è ora lo scenario da considerare?
R. Lo si ripete ormai da ogni parte: la fiducia è l'elemento fondamentale, per innescare un ciclo virtuoso in grado di evitare una pesante recessione o peggio ancora il dramma della depressione. La fiducia, carburante fondamentale in un contesto come l'attuale, va però consolidata decisione dopo decisione, giorno dopo giorno. Non basta evocarla.
D. In che modo si può innescare il circolo virtuoso della fiducia?
R. Per riaccendere la fiducia sia dei risparmiatori che dei piccoli operatori economici non si può più solo intervenire a crisi conclamata.
A nostro parere, oltre alla tutela del risparmio e la necessità di ridare fiducia, un altro punto irrinunciabile è proprio da ricercare nel rilancio della capacità di crescita dell'economia, nell'individuazione di politiche industriali coerenti alle esigenze, nel sostegno delle imprese sui mercati, nel rilancio complessivo della nostra capacità di competere. E su queste opzioni che si sostengono gli operatori economici che già vivono una fase del ciclo economico tutt'altro che favorevole.
D. Qual è la situazione delle piccole e medie imprese a fronte della crisi finanziaria?
R. Le piccole imprese, pur incolpevoli rispetto a quanto sta avvenendo, stanno soffrendo e corrono il rischio di pagare pesante la crisi del credito. Da più parti, sul territorio nazionale; stiamo registrando maggiori e crescenti difficoltà nell'accedere al credito bancario. I dati che in queste ore ci giungono dalle nostre strutture territoriali evidenziamo, sul versante del medio termine (investimenti), una diminuzione media di circa il 15-20%, con punte anche del 30% nell'accoglimento delle nuove domande di finanziamento.
D. Qual è la via da intraprendere in questo momento?
R. E' fondamentale, in questa fase, sostenere gli investimenti e le esigenze di cassa delle imprese. La CNA, con la propria rete dei Confidi e con i sui servizi alle imprese, è pronta a fare la propria parte. In Italia, nel mondo dell'artigianato e della piccola impresa è operativa una rete importante di Cooperative e di Consorzi Fidi. Sono 250 strutture con oltre 700.000 imprese associate ed ogni anno ha in essere operazioni garantite per più di 10 miliardi di euro. Questo sistema garantisce al mondo della piccola imprese un accesso al credito ragionato sulla base delle esigenze.
D. Quale la vostra proposta ?
R. Oggi, a nostro avviso, proprio per l'esperienza maturata, la CNA ha sollecitato il Governo affinché proceda con l'approvazione di un provvedimento urgente, per l'attivazione di un fondo pubblico da 1 miliardo di euro utilizzando le risorse disponibili a valere sul Fondo Finanza d'impresa e su quelle proveniente dalle revoche della Legge 488. Con tale Fondo si riassicurerebbero le operazioni dei Consorzi Fidi utilizzando la garanzia dello Stato in modo da consentire alle banche di ridurre il capitale di vigilanza accantonato a fronte del credito erogato alle piccole e medie imprese. Con questo provvedimento, potrebbe migliorare il rapporto tra impieghi e capitalizzazione senza per questo penalizzare le imprese stesse.